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# 40

MISSIONE STELLARE – 3° parte

 

di Carmelo Mobilia

 

La storia finora:

I Fantastici Quattro si sono offerti di aiutare lo S.W.O.R.D. nel rimpatriare gli alieni rimasti sulla Terra dopo l'attacco di Thanos*

Reed, Sue, Ben e Johnny si sono imbarcati su quattro astronavi differenti per scortare alcuni dei prigionieri più pericolosi della Galassia.

Ognuno di loro ha un caso particolarmente spinoso che ha attirato il loro interesse.

Susan è pronta a intraprendere un duello d'onore per la vita di una prigioniera.

Ben è alla prese con un prigioniero costretto suo malgrado a unirsi a Thanos.

Reed scopre che l'ex powerlord di Breakworld è ancora vivo, e lo ritiene responsabile della sua condizione.

Johnny invece è alle prese con un caso di dirottamento...

 

* = Vendicatori # 99/100

 

 

A bordo dell'astronave che trasporta la Torcia Umana.

 

<E' un dirottamento!> gridò l'agente dello S.W.O.R.D. Simona Battaglia.

Ogni agente mise mano alla pistola nella propria fondina.

Chi si trovava presso l'armeria impugnò anche dei fucili.

Ma la sala comandi dell'astronave era in mano ai dirottatori, che chiusero tutti i corridoi grazie alle porte blindate di emergenza, quelle che in caso di uno squarcio nello scafo permettono all'equipaggio di non venire risucchiato nello spazio.

Tutti erano tagliati fuori, inclusi Johnny Storm e Aarkus, il poliziotto alieno più noto come La Visione della II Guerra Mondiale.

Una voce uscì dagli altoparlanti:

<<State tutti fermi dove siete! Quest'astronave è adesso in mano a noi Spettri Neri! Non fate alcun tentativo di resistenza! Vi teniamo d'occhio! Dalle telecamere possiamo monitorare ogni vostra azione!>>

<Gli Spettri Neri? Il nome non mi è nuovo... > chiese Johnny.

<Gli Spettri Neri sono una razza di alieni mutaforma discendente dagli Skrulls. Sono terroristi dello spazio. I loro attuali scopi sono a me ignoti.> gli rispose Aarkus.

<Ah già, ora ricordo. I cugini sfigati degli Skrulls. Brutto affare.>

<Non mi risultano Spettri Neri nella lista dei prigionieri. Devono aver assunto una forma diversa quando sono saliti a bordo.> esclama Simona Battaglia.

<Si, ne ho visto uno con il tuo aspetto in un punto diverso della nave, per questo che mi sono insospettito.> spiegò Johnny <Ho parecchia esperienza con i mutaforma, faccio caso a cose di questo tipo.>

<Il che è alquanto bizzarro, credevo che gli Spettri Neri dovessero uccidere per assumere l'aspetto di un altro essere vivente.> chiese Aarkus.

<Per ottenere i ricordi della vittima che vanno a sostituire devono succhiargli il cervello> rivelò Simona <Ma la loro capacità di metamorfosi prescinde da questo.>

<Yuk, che schifo!> disse Johnny <Beh, hanno fatto male i loro conti: non basta qualche centimetro di acciaio per fermare la Torcia Umana!> e iniziò a usare la fiamma generata dal suo potere per fondere la porta.

 

Altrove. Galassia Shi'Ar. Susan.

 

Arin'Nn Haelear, Arin’Nn Haelear!” per tutto l'auditorium non si sentiva altro.

Il duello d'onore con in palio la vita di un prigioniero.

Susan Richards aveva cercato di ottenere la grazia per Nem'Hara Shanty, la giovane Shi’Ar condannata a morte, ma la sua richiesta era stata respinta.

Così, per evitare l'esecuzione della giovane, Susan aveva chiesto un combattimento d'onore.

L' Arin'Nn Haelear appunto, a cui nessuno Shi’Ar può sottrarsi.

La regina Lilandra aveva accettato. Susan venne scortata all'arena dove si sarebbe tenuto il duello.

<Non amo combattere. Risolvere una questione con la violenza è quanto di più lontano dalla mia etica ci possa essere. Ma non avrei permesso che quella ragazza venisse ammazzata.> pensò tra sé e sé Susan. Si mise a fissare Nem'Hara, tremante e terrorizzata. La ragazza era stata accusata di oltraggio al loro credo e ad terribili atti criminali, eppure Sue, dietro le terribili colpe di cui s'era macchiata, non poteva non vedere che una ragazzina terrorizzata.

<Guardala... avrà sì e no 16 anni, per gli standard terrestri. Per quanto siano orrende le azioni di cui s'è macchiata, è così giovane. Ha tutta la vita per pentirsene e ricominciare. No, non posso permettere che le venga fatto alcun male.>

Susan era pronta a battersi fino allo stremo per la causa in cui credeva.

La sua fede non vacillò neppure alla vista di quello che sarebbe stato il suo avversario, sebbene si trattasse di uno spettacolo che avrebbe fatto desistere il più impavido dei contendenti.

Dall'altra parte dell'arena infatti si faceva avanti l'invincibile Gladiatore, il campione dell'impero Shi'Ar.

<Susan Richards, in passato siamo stati avversari*, e come sai non esito a portare a termine il mio compito neppure davanti una donna. Ma non nutro piacere in quello che sto per fare. Ti chiedo di arrenderti subito, evitando quella che non è nient'altro che una formalità.>

*= su Fantastic Four vol. 1 # 249

<Spiacente di deluderti Gladiatore, ma andrò fino in fondo. Ti credevo un uomo di onore, non riesco a credere che tu possa appoggiare questa esecuzione.>

<La legge è legge, Susan Richards. Nem'Hara Shanty ne era a conoscenza, quando ha deciso di intraprendere la strada che ha scelto. La tua intromissione in suo favore è un insulto alla nostra cultura.>

<Immagino che la questione non si aperta a un dibattito per cui, come direbbe un mio amico... “è tempo di distruzione”!> con i suoi poteri Sue generò un ariete invisibile che travolse il Gladiatore e lo fece andare a schiantarsi contro una parete dell'arena, generando un boato di stupore nel pubblico presente.

 

Astronave di Mister Fantastic.

 

Reed stava continuando a pigiare lo schermo a cristalli liquidi del suo avanzatissimo tablet, noncurante di chi gli stava intorno. Starfox gli portò una tazza di caffè.

<Tieni Reed, ho pensato che potessi volerne uno.>

<Si, grazie Eros. Scusami ero assorto nella classificazione. Ho preferito catalogare in base alle similitudini con l'anatomia terrestre fino alle specie più dissimili dalla nostra. E devo dirti che in alcuni soggetti le differenze sono minime, mentre in altri...>

<Tu non stacchi ma, vero?> sorrise Eros.

Reed sorrise di rimando.

<Già... a casa non fanno che rimproverarmi per questo. Ma sono affascinato dalla varietà di vita umanoide che ho trovato qui a bordo.>

<Ti devo confessare però che ti ho visto turbato dalla presenza di Kruun. Scusa se te lo chiedo ma... ti ha spaventato?>

<Più che altro sorpreso> rispose Reed, sorseggiando il suo caffè <Grazie all'aiuto di una riproduzione del cubo cosmico* siamo riusciti a ripristinare il suo pianeta, divorato da Galactus. Quante possibilità ci sono nell'universo che avvenga un miracolo del genere? I sopravvissuti di Breakworld mi dissero che Kruun morì eroicamente, per salvare il suo popolo. Pensavo che un uomo così fosse felice di quanto ho contributo a fare. Invece il suo rancore … mi ferisce e mi delude. Ha preferito l'esilio piuttosto che adattarsi alla nuova realtà.>

<Gli uomini come lui basano la loro intera esistenza sul combattere e sul provare la loro forza. Una vita sprecata, se posso permettermi. Io direi ci sono modi molto più piacevoli in cui trascorrere la proprie giornate. Mio padre interruppe ogni contatto con Breakworld, a causa sua e di uomini come lui. Diceva spesso che... > rispose Eros.

La loro conversazione fu interrotta dal loro comunicatore da polso.

<Qui Ramot Te. Raggiungere immediatamente la zona dell'armeria.> chiese il Ranger Nova.

<Sembra una cosa seria.> osservò Reed.

Lui e Starfox si precipitarono verso il punto indicatogli.

Giunti sul posto trovarono il Nova insieme Registratore, l'automa rigeliano.

Disteso a terra c'era il corpo di un agente S.W.O.R.D..

<Vi ho chiamato non appena l'ho trovato> disse il Nova.

<Osservazione: agente S.W.O.R.D. Paul Brown, nato il 21 – 9 – 1991 a Ottawa, Canada. Dislocato su questa stazione spaziale per ordine della direttrice Brand. Causa del decesso: colpito al collo da un oggetto contundente affilato.>

Aumentando le dimensioni della propria mano, Reed sollevò il corpo dell'agente defunto, poi allungò il collo per avvicinarsi con lo sguardo alla ferita che gli aveva provocato la morte.

<Mi chiedo cosa possa averlo provocato. Il foro d'entrata è rotondo, non piatto. Sembra più una ferita provocato da un pungiglione. Un pungiglione molto lungo.>

<I membri della Covata posseggono artigli in grado di provocare ferite simili> notò Ramot Te <Ma non ne abbiamo nessun esemplare a bordo.>

<Osservazione: confermo quanto detto del Ranger Nova. Nessun membro della razza della Covata è stata caricato a bordo di questa stazione spaziale.>

<A meno che non ci sia a bordo un clandestino...> osservò Reed.

<C'è un’altra cosa che dovete vedere, ragazzi.> disse Starfox <chiunque sia stato ad ucciderlo, ha distrutto pure tutto il nostro arsenale.>

Era vero: tutti i fucili e le pistole erano state sabotate.

<Sono tutte inutilizzabili. Ci vorrebbe un eternità per ripararle... > notò Reed.

<Agli agenti a bordo non rimane altro che la pistola d'ordinanza nella loro fondina.> aggiunse Ramot Te <Troppo poco per respingere un eventuale attacco.>

<Siamo già sotto attacco.> si limitò a rispondere Reed.

 

Astronave di Ben Grimm.

 

La Cosa si dirigeva a passo spedito verso le celle di detenzione dei prigionieri.

<Mr Grimm, torno a dirle che quanto intende fare viola una marea di protocolli. Posso andare incontro a molti guai se...>

<Lei non andrà incontro a nulla, agente Jascìn, ok? E' una mia scelta e lei non è nella posizione di fermarmi, mi pare.>

Effettivamente, nessuno era in grado di opporsi a Ben, a bordo dell'astronave, tranne la Nova Ranger Samaya, ma in quel momento non era a bordo: la ragazza era scesa sul pianeta vicino per scortare un detenuto.

<Signore, sono costretta a fare rapporto...>

<E lo farai. Ti chiedo di farlo solo dopo che avrò terminato. Fingi di non sapere nulla. In questo modo tu non passerai i guai e sarò io a vedermela con i Nova.>

<Mi chiede di mentire ai miei superiori...>

<Le chiedo di fare la cosa giusta, accidenti! Ha sentito pure lei quel racconto, o no? Non starò con le mani in mano a mandare sulla forca un innocente!>

L'agente dello S.W.O.R.D. Valentina Jascìn non seppe cosa rispondere.

Ben arrivò davanti la cella di Hendaar.

<In piedi, centuriano.> disse.

L'uomo chiamato Hendaar si alzò in piedi.

<Siamo già arrivati?> chiese.

<Non fare domande e seguimi.>

In silenzio, Hendaar obbedì.

Ben lo scortò in manette, dirigendosi verso le scialuppe di salvataggio.

<Porgimi le mani> disse al prigioniero.

Cercò di disattivare le manette, ma non ci riuscì.

Infine sbottò: <Oh, al diavolo...> e Ben Grimm fece ricorso alla sua stupefacente forza per romperle.

<Ma … che succede?>

<Ascolta amico, abbiamo poco tempo prima che la Nova Samaya torni a bordo e ti risbatta in cella. Sai pilotare una di queste?> domandò Ben.

<Si... > rispose Hendaar.

<E allora va, premi sull'acceleratore e sparisci. Torna dai tuoi ragazzi. Dimentica questa disavventura. Penserò io a portare i tuoi ex complici in gattabuia. Non credo verranno ancora a darti fastidio.>

<Io... credo di non capire.>

<I tuoi dei ti hanno ascoltato Hendaar. Non meriti di essere punito per i tuoi crimini passati. L'uomo che li ha commessi è morto, non esiste più. Davanti a me ho una persona completamente diversa, che non merita quanto gli sta accadendo. Ora va amico.>

Hendaar era commosso.

<Io... non so come ringraziarti, Ben. Sei davvero un’anima nobile.>

I due si strinsero la mano, poi Hendaar salì a bordo della navicella a sparì nello spazio.

L'agente Jascìn aveva osservato tutta la scena ma non aveva detto una parola.

Non passò molto tempo, però, prima che la Nova Ranger Samaya venisse a sapere dell'impresa di Ben.

<Tu... stupido bestione! Non sai chi hai aiutato a fuggire?> lo rimproverò la donna.

<Io sì, e tu?>

<Io... passerai enormi guai per questo! Sei complice della fuga di uno dei peggiori criminali di Alpha Centauri!>

<No, non lo sono. Quell'uomo non era chi credevate che fosse, te lo posso assicurare.>

Samaya gridava e minacciava Ben, fino a quando lui le disse:

<Sai cos'è un Raastor?>

<Tu chiedi a me cos'è un Raastor?> rispose lei, infastidita dalla domanda.

<Beh, quell'uomo è un Raastor. Non un pirata dello spazio, Samaya.>

Ben gli raccontò quanto saputo da Hendaar, della sua conversione e del suo reclutamento.

<Ho interrogato alcuni dei suoi ex complici, e mi hanno confermato la sua versione.> aggiunse l'agente Jascìn <E abbiamo registrato la sua confessione. Può ascoltare da sé il racconto di quell'uomo.>

<Certo che voglio farlo!> rispose autoritaria Samaya.

Ascoltò quanto Ben e Valentina Jascìn avevano ascoltato.

<Adesso sai di che parlo. L'uomo che state cercando non era lui. E' morto anni fa.> le disse Ben

Samaya guardò storto i due per diversi istanti, poi attivò la trasmittente del suo elmetto.

<Qui Nova Ranger Samaya, codice Nova 24158. Registro il decesso di un prigioniero. Centuriano Hendaar. Deceduto durante un tentativo di evasione.> comunicò ai suoi superiori.

Qualcosa nel racconto di Ben e della Jascìn aveva convinto la Nova Centuriana.

Per Ben Grimm fu motivo di grande soddisfazione.

Era insolito per lui risolvere le cose con la diplomazia anziché ricorrere alla forza bruta, e la cosa gli faceva provare un senso di gratificazione.

 

Astronave di Johnny.

 

La Torcia fuse la porta di solido acciaio ricorrendo alla sua fiamma, poi lui e la Nova Ranger kree Ko Rel si lanciarono in battaglia: volando per i corridoi non fu difficile per loro arrivare presso l'accampamento dei loro nemici. Un gruppo di Spettri neri li stavano aspettando e aprirono il fuoco verso di loro, ma per i due non fu difficile evitare i colpi e passare all'offensiva.

Le palle infuocate di Johnny resero inutilizzabili le armi degli Spettri, mentre le raffiche d'energia della Nova mandavano K.O. chi le impugnava.

<Ehi siamo una grande squadra!> notò Johnny <Non preoccuparti, vedrai che in men che non si dica riprenderemo il controllo di questa bagnarola. Non è la prima volta che mi trovo in una situazione simile.>

<Non sottovalutare gli Spettri Neri. Sono molto subdoli.> rispose la kree.

<< Detto da una come te lo prendiamo come un complimento>> disse una voce da un altoparlante.

Una degli schermi per la comunicazione prese a trasmettere delle immagini.

<E' la sala di comando... > notò la Nova.

<<I vostri preziosi agenti dello S.W.O.R.D. Sono nelle nostre mani. Vi conosciamo e sappiamo che non metterete a rischio la vita degli ostaggi!>> disse lo Spettro, mostrando un agente S.W.O.R.D.  immobilizzato e con una pistola puntata alla testa.

L'immagine si allargò e tutto l'equipaggio in cabina di pilotaggio era nelle medesime condizioni.

<< Adesso consegnatevi a noi, senza opporre resistenza. I nostri fratelli prenderanno il vostro posto e tutto verrà messo a tacere. Comunicheremo un cambio di rotta e porteremo altrove l'astronave.>>

<Per quale motivo state facendo questo?> domandò Johnny.

<<Questo non è affar tuo. Vi basti sapere che gli Spettri Neri stanno reclutando sangue fresco, e i prigionieri a bordo della nave saranno utili ai nostri scopi!>>

Ma mentre il dirottatore alieno parlava, del fumo nero stava riempiendo la stanza da dove stava comunicando. Johnny e Ko-Rel assistevano alla scena.

In pochi istanti, Aarkus la Visione si era manifestato all'interno della sala comandi.

<Uccidetelo!> urlò uno degli Spettri Neri.

Gli altri spararono in direzione della Visione, ma finirono con lo colpirsi a vicenda: non era il corpo di Aarkus, quello a cui avevano sparato, ma un’illusione.

Il vero Aarkus era alle loro spalle, e li colpì a sua volta con dei raggi congelanti emessi dagli occhi.

Il capo degli Spettri Neri, che aveva minacciato Johnny e Ko-Rel invece, venne steso con un violento gancio al volto.

Quando la Torcia e la Nova Ranger raggiunsero la cabina di pilotaggio, Aarkus aveva già ripreso il controllo dell'astronave e liberato l'equipaggio.

<Amico, è stato un intervento... favoloso! Posso chiederti come hai fatto?>

<I miei poteri includono il trasportarmi attraverso il fumo. Ho utilizzato i condotti dell'aria per raggiungere la sala comando ed agire.>

<Aarkus, credi a me, la vecchia Brand dovrebbe darti una medaglia. Ci hai salvati tutti e evitato una potenziale catastrofe.>

<Faccio solo il mio lavoro.> si limitò a rispondere l'ex poliziotto alieno.

 

Susan.

 

Sfidare in combattimento il Gladiatore della guardia Shi'Ar era pura follia. In tutte le galassie in cui egli era conosciuto avrebbero pensato la stessa cosa.

Ma Susan Storm Richards non aveva esitato neppure per un solo istante ad accettare la sfida: la vita di una ragazza dipendeva da quello scontro e non si sarebbe tirata indietro.

Uscirne vincitrice beh... quella era un’altra questione.

Susan continuava a colpirlo con una raffica di proiettili invisibili generati dal suo potere, ma questi non venivano nemmeno sentiti dalla pelle impenetrabile dell'alieno.

<Ti rinnovo l'invito ad arrenderti, donna. Non è mia intenzione feriti in alcun modo. Ma la cosa sta diventando una perdita di tempo.>

<La vita di una persona non è mai una perdita di tempo.> rispose Susan.

<Perché ti ostini a non voler capire? La tua testardaggine è pari solamente alla tua ignoranza.> sentenziò il Gladiatore.

<Se devo spiegarti le motivazioni che mi spingono ad agire così, hai ragione: è una perdita di tempo.>

<SEI UN’INSOLENTE!> e così dicendo, il Gladiatore emise il suo supersoffio.

Un tornado gelido si abbatté su Susan, al riparo dietro un campo di forza.

<Devo... resistere e contrattaccare!> disse a se stessa, provata per lo sforzo.

Generò un campo di forza da sottoterra che colpì il Gladiatore alle spalle, colpendolo di sorpresa.

<Notevole mossa, lo riconosco.> disse lui.

Susan intanto era scomparsa.

<Inutile tentativo... renderti invisibile non ti salverà da me. Posso udire chiaramente i tuoi movimenti!> esclamò il guerriero, parando il colpo che Susan, ricoprendosi di un enorme armatura invisibile, gli aveva portato.

<Avanti, fa pure... forse ti stancherai e cederai le armi. Ringrazia i tuoi dei che rinnovo la mia intenzione di non ferirti.> disse ancora, incassando passivamente i colpi di Susan, portando i pugni sui fianchi.

<Io non mi arrenderò. Continuerò a colpirti fino a quando non troverò il modo di batterti!> gridò, continuando a colpirlo, inutilmente.

<Non si può toglierei una vita ad una ragazza solo per dei dogmi religiose! I credi cambiano, le regole vengono modificate, ma la morte è per sempre!> ribadì, accanendosi su di lui.

<PERCHE' NON LO CAPISCI?> urlò, portando un gancio al volto.

Il Gladiatore mise in terra un ginocchio. Quell'ultimo colpo lo aveva patito.

Un “ooooh” di stupore salì dalla folla.

I poteri del Gladiatore venivano meno se la sua fiducia in sé stesso vacillava.

Quell'ultima frase aveva fatto sorgere in lui un minimo dubbio, anche se per un solo istante.

Un minuscolo graffio era apparso sul suo zigomo.

Il Gladiatore si alzò in volo, ignorando Susan e dirigendosi davanti alla Majestrix Lilandra.

<Ho perso, mia signora. Mi dichiaro sconfitto.> disse guerriero.

L'imperatrice Shi'Ar, cercando di mascherare l'emozione, dichiarò:

<Per le leggi che governano il mio popolo, io Lilandra Neramani, dichiaro Susan Richards della Terra vincitrice dell'Arin'Nn Haelear e, pertanto, la vita di Nem'Hara salva.>

La giovane scoppiò in una pianto di gioia e si gettò tra le braccia della sua salvatrice.

<G- Grazie... grazie, grazie! io...>

<Non dire altro, va bene così.> le rispose Susan, maternamente <Ma ora sai cosa si prova davanti alla morte, Io ti chiedo di non far provare a nessun altro quello che hai provato tu quest'oggi.>

<No, te lo giuro... mai più.> promise, tra le lacrime.

Il Nova Ranger Malik Tarcell rimase stupito.

<E'... un miracolo.> sospirò.

<B-Ben fatto, mrs. Richards. Veramente ben fatto.> si limitò a commentare l'agente Xiang dello S.W.O.R.D.

 

Reed.

 

A bordo dell'astronave c'era un assassino invisibile e silenzioso.

Aveva ucciso un membro dell'equipaggio e distrutto l'arsenale da combattimento.

Reed, Starfox, Ramot Te e Registratore si erano divisi per andare alla sua ricerca.

L'astronave su cui viaggiavano, come tutte quelle impiegate per la missione, non era di piccole dimensioni. Era una nave da trasporto composta da diversi livelli.

Avevano sparso la voce tra il personale dello S.W.O.R.D.  per metterlo in guardia e prepararlo ad un eventuale attacco.

Il piano prevedeva di riuscire a prenderlo e a interrogarlo prima che potesse colpire di nuovo.

Reed era rimasto a esaminare il cadavere sul luogo del delitto.

L'agente Brown era stato ucciso nell'armeria, colpito al collo da qualcosa simile ad un pungiglione.

Dalla posizione del corpo, Reed dedusse che era stato colpito alle spalle.

Osservando l'ambiente, dietro di lui c'era solo una parete, per cui l'assassino non poteva essere arrivato da lì. Forse si era nascosto e gli aveva teso un imboscata, aspettando il momento propizio.

<Oppure no...> si disse, osservando meglio.

C'era un passaggio, ed era il condotto dell'aria. Troppo stretto per una qualunque forma di vita umanoide, ma l'assassino poteva essere di una qualche razza aliena di dimensioni più piccole.

<L'ideale per passare inosservati.> notò.

Grazie al suo potere di elasticità, Reed si fece largo tra le grate del condotto e espandendo il suo corpo all'interno del condotto, lo studiò a fondo.

<La struttura non è lineare, cambia di diametro e forma. Per potersi muovere in questo spazio angusto o deve essere in grado di ridursi di dimensione o cambiare stato fisico, quindi agire in forma gassosa o liquida. A memoria non mi vengono in mente molte razze aliene in grado di...> poi all'improvviso, l'illuminazione.

Gli venne in mente una forma di vita aliena perfetta per quel tipo di azione.

Una forma di vita aliena in grado di uccidere senza ritegno.

La vide in azione anni fa, quando l'Uomo Ragno ne portò un esemplare al Baxter Building.

<Qui Richards. Ramot Te, sei in ascolto?>

<<Ti sento, Reed.>>

<Ascolta attentamente! Sono riuscito ad identificare il nostro aggressore. So di chi si tratta. Dove sei?>

<<Livello 1, sopra di te. Io... aspetta, c'è un uomo a terra!>>

Immediatamente Reed capì, e un brivido lo attraversò.

<Sta lontano da lui! Non toccare il corpo! Ripeto, non toccare quel corpo!>

<AAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!>

L'urlo gli fece capire che l'avvertimento era arrivato troppo tardi.

Muovendosi tra i condotti dell'aria, adattando il suo corpo elastico ai cambiamenti di forma della struttura Reed riuscì a raggiungere rapidamente la locazione del Nova Ranger, ma si accorse immediatamente che non c'era nulla da fare. Ramot Te era morto, questa volta però il suo assassino era stato più brutale: la gola presentava un morso inferto da zanne acuminate.

Questo non faceva che confermare la sua tesi.

Pochi istanti dopo, Starfox arrivò sul posto.

<Ho sentito gridare! Che sta succe....den...do.> vide il corpo del Nova e trasalì.

<Un'altra vittima. Maledizione!> imprecò Eros.

<So di chi si tratta. E' un simbionte. Un alieno appartenente alla razza degli Xenophag. Parassiti alieni assassini.>

<E come ci è finita a bordo, una mostruosità del genere?>

<Questo ancora non lo so, ma lo scopriremo. Posso solo avanzare delle ipotesi... probabilmente tra i prigionieri c'è l'ospite a cui si è legato. Adesso però dobbiamo avvertire l'equipaggio. I simbionti temono il fuoco e le onde soniche di una certa levatura. Dobbiamo utilizzare gli altoparlanti per fermarlo.>

Ma proprio dagli stessi altoparlanti scaturì fuori il tipico rumore di un segnale d'allarme.

<E adesso cosa diamine è successo?> disse Starfox.

Reed attivò il comunicatore.

<Qui Reed Richards dei Fantastici Quattro. Cosa succede?>

Ricevettero solo scariche. Cambiarono canale di frequenza un paio di volte fino a che un agente SWORD rispose.

<<EVASIONE ALLE CELLE DI DETENZIONE! MANDATECI RINFORZI!>>

Reed e Starfox si guardarono negli occhi, sbiancando in volto.

Entrambi si precipitarono sul posto, ma la situazione era disperata. Gli agenti dello SWORD cadevano come mosche.

Decine e decine di prigionieri alieni li stavano attaccando.

<State indietro, bastardi!> urlò Starfox, utilizzando i raggi ottici che la sua natura di Eterno gli aveva concesso per tenere i nemici lontano.

Utilizzava la sua forza e la capacità di volare per respingerli, ma i nemici erano troppi e lo spazio di manovra limitato. Era una lotta impari.

Il Registratore rigeliano veniva intanto fatto a pezzi da colui che si era ricongiunto al simbionte.

Il caos e l'anarchia la facevano da padrone.

In tutto questo, qualcuno finalmente riuscì a ottenere quello che voleva.

<Richards.> disse una voce alle sue spalle.

Reed la riconobbe prima ancora di voltarsi.

<Kruun. Scommetto che sei tu a capo della rivolta.>

<E avresti vinto. Ora finalmente faremo i conti io e te.>

Spinto dall'odio l'ex sovrano di Breakworld si accanì sul leader dei Fantastici Quattro, cercando di colpirlo coi suoi devastanti pugni.

Reed sfruttò il suo potere per schivare l'attacco, poi si attorcigliò attorno a Kruun, utilizzando la tecnica d'immobilizzazione che aveva affinato allenandosi con Ben.

<Arrenditi, non puoi liberarti! Ordina la resa!>

<MAI!> gridò il fiero guerriero alieno.

Reed lottava per mantenere la presa. Anche se fosse riuscito a sconfiggere Kruun, come poteva fermare la rivolta? Pensieri come quello gli passavano nella mente, mentre cercava di contenere la furia del sua avversario.

Improvvisamente, una scarica neurale attraversò il suo corpo, facendogli perdere i sensi.

Reed cadde a terra, disteso sul pavimento come vecchie lenzuola.

Uno dei prigionieri lo aveva colpito alle spalle.

<Vuoi ucciderlo?> chiese l'alieno a Kruun.

<No. Non ancora almeno. Ho in mente alcuni progetti per lui....> disse, sbuffando come un cinghiale.

In breve, dall'astronave di Titano partirono numerose scialuppe, ognuna in direzioni diverse.

Dopodiché, l'astronave esplose, lasciando detriti a disperdersi per lo spazio infinito....

 

 

CONTINUA!

 

Le Note

 

Da questo momento le cose iniziano a farsi davvero difficili, per i nostri eroi.

Due parole su Kruun di Breakworld: creato da Josh Whedon su Astonishing X Men del febbraio 2007, è stato introdotto in MarvelT da Andrea Garagiola e Mr T. sul num. 29 di questa serie, dove moriva in battaglia per difendere il suo pianeta dalla distruzione di Galactus.

Io però avevo altri piani per lui e, come avete letto, Stardust, l'araldo del Divoratore di Mondi, ha onorato il suo coraggio sottraendolo alla morte.

La cosa avrà delle ripercussioni negative, sulla vita di Reed, come leggerete nei prossimi episodi.

Poco da dire sugli altri membri del quartetto: il Gladiatore è l'eroe principale della Guardia Shi'Ar apparso tantissime volte sulle pagine degli X Men, Hendaar il centuriano è una mia invenzione originale (ma non Samaya, creata su Annihilation MUSA) mentre Aarkus, la Visione della II guerra mondiale, è un eroe Golden Age dell'allora Timely Comics creato da Joe Simon e Jack Kirby.

 

Che accadrà a Reed? Come reagirà il resto del gruppo alla sua scomparsa?

La risposta, ovviamente, nel prossimo episodio.

 

Carmelo Mobilia